Tape gomito
08/10/2016 - This post is in: Servizio sanitario

ISS 2015/2016 – risultati
20/06/2016 - This post is in: Blog Notizie, Servizio sanitario

Il questionario è stato aperto dal 8/6 al 20/6.

Hanno risposto in 42 e il riepilogo è il seguente.

 

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Indicazioni Omeopatiche
10/04/2016 - This post is in: Servizio sanitario

Efficacia dell’Omeopatia nei Traumi – rimedi Principali

Per ragioni di semplificazione prescrittiva, si è descritta la posologia in granuli, perché, trattandosi quasi sempre di basse potenze, sono più facili da reperire nelle farmacie.
Altrettanto efficaci sono le preparazioni in gocce di tutti i rimedi citati.

Arnica Montana

Appartiene alla famiglia delle composite. Una specie di margheritone dai petali giallo arancio, che fiorisce sulle nostre montagne sopra i 500-600 m.

Uso

– contusioni
– ematomi
– ferite lacero-contuse
– ecchimosi anche da fragilità dei capillari e delle venule
– postumi di sovraffaticamento muscolare con sensazioni di contusione
– preparazione ad interventi chirurgici

Diluizioni

5CH – 6CH – 9CH in granuli.

Posologia

3 granuli 2-3 volte al dì da sciogliere sulla lingua.
Utili anche le pomate a base di arnica per uso locale.

Non applicare su cute lacerata perché arnica ha azione irritante per contatto!!!.

Ricordate: Arnica agisce su tutti i tessuti traumatizzati, ma, soprattutto e direttamente,su tessuti molli (muscoli), capillari, arteriole e vene.
Arnica in diluizione media ed alta è molto utile per migliorare performances sportive e le prestazioni muscolari in genere, per dilettanti o professionisti:
Alla 30Ch 5 granuli il giorno prima e 5 granuli il giorno dopo attività.

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Calendula

Anch’essa appartiene alle composite, che sono tutte dotate di azione antivulneraria ideali per curare traumi e ferite.

Uso

– azione antisettica,
– antalgico
– cicatrizzante
– aderenze viscerali secondarie ad interventi chirurgici (perivisceriti)

Diluizione

5Ch o 6Ch in granuli

Posologia

3 granuli 2-3 volte al dì da sciogliere sulla lingua.
Possiamo utilizzarla in tintura madre (T.M.) diluita, o, come pomata, per uso locale in caso di ferite dolorose, infiammate od infettate.
Anche le preparazioni in gocce sono efficaci, ma, per i principianti, si consiglia di utilizzare i granuli.

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Ledum Palustre

Il “Rosmarino Selvatico”, famiglia dell’ericacee. È un piccolo rimedio molto fedele, in queste situazioni, ma meno conosciuto di Arnica.

Uso

– Specifico nelle ferite contuse da chiodi,
– Da schiacciamento dei polpastrelli (da pestone),
– Infiammazione da punture di insetti,
– Per “l’occhio al burro”(da cazzottone!).

Diluizione

5CH – 6CH(massimo 9CH) in granuli

Posologia

3 granuli 2-3 volte al dì da sciogliere sulla lingua.

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Hypericum Perforatum

Appartiene alle famiglie delle ipericacee. È considerata l’arnica del sistema nervoso. Da ciò discendendo le sue specifiche indicazioni terapeutiche.

Uso

– lesioni e traumi interessanti tronchi nervosi
– terminazioni nervose
– tessuti riccamente innervati
– sistema nervoso centrale: encefalo, midollo vertebrale e radici spinali.
– ferite provocate da punte e da strumenti taglienti
– nevralgie dentarie
– devitalizzazione

Diluizione

Utilizzare basse e medie diluizioni da 5CH-6CH a 9CH.

In casi più severi, o di vecchia data o poco sensibili, si può salire anche alla 30CH.

Posologia

3 granuli 2-3 volte al dì da sciogliere sulla lingua.

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Symphitum officinale.

È la “consolida maggiore”.

Uso

– traumi ossei
– fratture
– ritardi
– scarsa formazione di callo osseo
– dolori osteo-periostei post-traumatici
– postumi di contusioni del globo oculare, specialmente se dovute ad oggetti smussi

Diluizione

5CH-6CH-9CH in granuli

Posologia

3 granuli 2-3 volte al dì da sciogliere sulla lingua.

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Rhus Toxicodendron

Famiglia botanica delle terebintacee. È considerata un complementare Ruta Graveolens. Il meccanismo traumatico specifico è quello distorsivo e da stiramento.

Uso

– tendini
– aponeurosi
– legamenti
– fasce periarticolari
– distorsioni “sensazione di storta”
– distrazioni tendinee
– distrazioni muscolari
– strappi

Diluizione

5CH – 6CH in granuli.

Posologia

3 granuli 1-2 volte al dì da sciogliere sulla lingua.

In caso di distorsioni importanti con gonfiore e versamento articolare, si può salire alla 9CH e anche alla 30CH.

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Ruta Graveolens

Appartiene alla famiglia delle Rutacee. È considerata un complementare di Rhus tox.

Uso

– agisce sul periostio
– sulle inserzioni di tendini
– legamenti

Diluizione

5CH o 6CH in granuli.

Posologia

3 granuli 2-3 volte al dì da sciogliere sulla lingua.

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Staphysagria

Indicazione elettiva in traumatologia, le ferite dataglio (armi bianche) e le incisioni chirurgiche, specie se estese e interessanti terminazioni nervose sensitive.

Uso

Postumi dolorosi o nevralgici da traumi di questo tipo.

Posologia

3 granuli 2-3 volte al dì da sciogliere sulla lingua. 

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Calcarea fluorica

9 CH

5 granuli una volta al dì, diradando in base al miglioramento.

È il preparato omeopatico specifico dei dolori della crescita e delle alterazioni scheletriche della crescita che si accompagnano a lassità dei legamenti, come scoliosi, cifosi, piedi piatti, ginocchia valghe. Le alterazioni scheletriche della crescita richiedono un trattamento prolungato anche per anni, iniziando nella fase di allungamento corporeo, fino alla maturazione scheletrica.

 

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Calcarea phosphorìca

9 CH

5 granuli una volta al dì, diradando in base al miglioramento.

Il fosfato neutro di calcio è il medicinale omeopatico specifico per i dolori e le alterazioni della crescita in soggetti longilinei che si stancano con facilità. Caratteristica è la tendenza ai dolori ossei e alla cefalea. Aggravamento con il freddo umido e con lo sforzo intellettivo. È indicato inoltre nella crescita rapida dell’adolescenza.

 

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Hekla lava

15 CH

5 granuli, da una a tre volte al dì.

Il preparato otteluto a partire dalla lava del monte Hekla in Islanda, per i dolori conseguenti a osteocondrosi, alterazioni degenerativo-necrotiche che interessano i nuclei epifisari, nel corso della crescita scheletrica. Il preparato è adatto soprattutto all’osteocondrosi tibiale anteriore o morbo di Osgood-Schlatter che si manifesta con tumefazione dolorosa a livello delle ginocchia, accentuata da carico e mobilizzazione, che si risolve
spontaneamente in 2-3 mesi. In presenza di dolore articolare e di alterazioni scheletriche è necessaria una valutazione medica specialistica ortopedica.

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Codicillo molto importante:

L’utilità dell’omeopatia prima e dopo interventi chirurgici più o meno impegnativi.

1) Arnica Montana:

il giorno precedente e nei giorni seguenti l’intervento. Abbrevia i tempi di cicatrizzazione,

riduce il sanguinamento e la dolorabilità locale.

2) Staphysagria.

Come s’è detto, è utile in caso di incisioni o di resezioni estese, prima e dopo l’operazione.

3) Hypericum.

Nel caso l’intervento comporti lesioni od irritazione di tessuto nervoso.

4) Calendula.

Nel caso si temano superinfezioni o processi infiammatori secondari a carico dei tessuti

coinvolti nella operazione.

Approfondimento

http://www.cure-naturali.it/omeopatia-rimedi/2150/omeopatia-e-sport/4278/a

Metodo PRICE
25/03/2015 - This post is in: Blog Notizie, Servizio sanitario

In caso di infortunio usa il metodo P.R.I.C.E.

202

RICORDA PORTA SEMPRE CON TE LA BORSA DEL GHIACCIO.
IN CASO DI BOTTE, ANCHE PICCOLE RIEMPILA E USALA.
IN QUESTO MODO SARAI SEMPRE AL MEGLIO PER TE E PER LA TUA SQUADRA.

 

Nel nostro sport può capitare di incorrere in qualche infortunio dovuto a delle botte.
Fa parte del gioco e dobbiamo accettarlo del resto qualsiasi forma di esercizio fisico ha insita in sé una piccola dose di “rischio infortunio”.

Per infortunio intendendo una contrattura, stiramento, distorsione o più in generale tutti i dolori muscolari ed articolari particolarmente intensi anche a seguito di un trauma.

In questi casi, come prima cosa, il nostro corpo reagisce con una reazione infiammatoria dovuta all’accumulo di sangue, liquidi e specifiche sostanze chimiche ad azione locale. Nell”infiammazione sono presenti i cinque segni cardinali:

1.  rubor – arrossamento;
2.  tumor – gonfiore;
3.  calor – calore;
4.  dolor – dolore;
5.  functio laesa – inibizione della funzionalità dell’area colpita, particolarmente se si tratta di un’articolazione.

Con l’insorgenza dei primi segni si deve intervenire con il metodo P.R.I.C.E. ma cos’è questo P.R.I.C.E.?

E’ un semplicissimo protocollo d’intervento,  che la Medicina dello Sport ed Ortopedica, ci propongono per contrastare la reazione infiammatoria affinché non la vinca sul nostro corpo nel caso di infortunio.

Attuare le fasi P.R.I.C.E

  • PROTECTION (protezione)  –  Proteggere la parte lesa da ulteriori lesioni anche immobilizzando l’articolazione ad esempio con tutori o bende di supporto fino a valutazione medica.
  • REST  (riposo)  –  bisogna mettere subito a riposo completo la parte in questione, sia essa la caviglia, il gomito od il polpaccio. Bisogno ricordarsi che il dolore è la risposta che il nostro corpo ci da per impedirci di fare ulteriori danni muovendoci.
  • ICE  (ghiaccio)  –  applicazione immediata di ghiaccio per periodi di 20-30 minuti ogni ora, per le successive 4 ore dal trauma. Il ghiaccio dovrà essere applicato in maniera uniforme e ricoprire una vasta zona attorno all’area in cui è presente l’infiammazione.
  • COMPRESSION  (compressione)  –  ovvero pressione dell’impacco di ghiaccio sulla parte infiammata e fasciatura negli intervalli tra un impacco e l’altro. La compressione, in un modo o nell’altro, deve comunque persistere per almeno le 24-48 ore successive all’infortunio.
  • ELEVATION  (elevazione)  –  si raccomanda di mantenere la parte infiammata al di sopra del livello del cuore, così da favorire il ritorno venoso ed evitare ulteriori accumuli di sangue.

Evitare assolutamente le fasi H.A.R.M.

  • HEAT  (calore)  –  evitare bagni caldi, saune, impacchi caldi in quanto il calore favorisce il flusso di sangue che tende ad aumentare lividi e infiammazione.
  • ALCOOL (alcool)  –   evitare di assumere alcolici in quanto, essendo l’alcool un vasodilatatore, può aumentare il sanguinamento e gonfiore e rallentare la guarigione.
  • RUNNING (corsa)  –   evitare la corsa e in genere il gesto sportivo che, caricando l’articolazione, può causare ulteriori danni.
  • MASSAGE (massaggio)  –   evitare massaggi che possono aumentare il sanguinamento e il gonfiore. Tuttavia, dopo 72 ore, il massaggio può essere calmante.

Il metodo P.R.I.C.E. / H.A.R.M. è risolutivo nella maggior parte dei casi.

Se però entro 2 giorni dall’infiammazione il dolore non cala… allora si deve consultare il medico o il personale del servizio sanitario del club.

Trattamenti extra
Eseguire il tutto sotto la supervisione dello staff del servizio sanitario, dottore, massoterapista e preparatore atletico.
Le terapie fisiche, quali tecar, ultrasuoni e laser,  possono aiutare per le distorsioni o i danni muscolari più gravi. Per questo si dovrà avere l’indicazione del dottore e il massoterapista del club sarà a vostra disposizione.
Non fare nulla che provochi molto dolore, ma delicatamente è opportuno rimettere in movimento al più presto le strutture.
Nel caso di infortuni articolari l’obiettivo è di recuperare il movimento in tutte le direzioni normali e di evitare che l’articolazione diventi rigida.
Per traumi muscolari si potrà immobilizzare il muscolo infortunato per i primi giorni dopo l’infortunio.
Potrà essere consigliato usare le stampelle in lesioni gravi.
Dopo pochi giorni di solito si può gradualmente iniziare a utilizzare nuovamente il muscolo.

Per info sul servizio sanitario del club contattate Stefano Ghirardelli 3284693368

Trauma cerebrale
24/03/2015 - This post is in: Blog Notizie, Servizio sanitario

Cattura

INFORMAZIONI SULLE COMMOZIONI CEREBRALI
• Una commozione cerebrale è un trauma cranico.
• Tutte le commozioni cerebrali sono serie.
• Le commozioni cerebrali possono verificarsi senza la perdita di conoscenza.
• Tutti gli atleti con qualsiasi sintomo successivamente a un trauma cranico devono essere fatti uscire dalla partita o dall’allenamento e non devono ritornare all’attività finché tutti i sintomi non siano scomparsi.
• Nello specifico, il ritorno al gioco lo stesso giorno di qualsiasi sospetta commozione cerebrale è proibito.
• Riconoscere e rimuovere per aiutare a prevenire ulteriori infortuni o persino il decesso.
• Le commozioni cerebrali possono essere letali.
• La maggior parte delle commozioni cerebrali guarisce con il riposo fisico e mentale.

COME RICONOSCERE UNA COMMOZIONE CEREBRALE
Se è presente uno qualsiasi dei seguenti segni o sintomi successivamente a un infortunio, si deve ritenere che il giocatore abbia una sospetta commozione cerebrale e questi deve essere rimosso immediatamente dalla partita o dall’allenamento.

Segni visibili di una commozione cerebrale: che cosa si vede
Uno qualsiasi (o più) dei seguenti indizi visivi può indicare la presenza di una commozione cerebrale:
• Sguardo stordito, vuoto o assente
• Giace immobile a terra/lento a rialzarsi
• Instabile sui piedi/problemi di equilibrio o caduta/mancanza di coordinazione***
• Perdita di conoscenza o di reattività
• Confuso/non consapevole delle azioni di gioco o eventi
• Tenersi/stringersi la testa
• Crisi (convulsioni)
• Più emotivo/irritabile del solito per quella persona

Scarica il documento guida della IRF guida per il pubblico sulle commozioni cerebrali

 

***per chi c’era <<…ma gli guardi i piedi e gli appoggi…>>

Tape pollice
15/01/2014 - This post is in: Servizio sanitario

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